Aprile è tempo di fioritura per i nostri ulivi in montagna (a valle hanno iniziato un po’ prima).
Le piogge che hanno animato gli ultimi giorni di aprile hanno fatto molto bene alle piante, idratandole nel momento più importante dell’anno, e salvando la produzione. L’inverno, al contrario, è stato ancora una volta troppo secco, e ha rischiato di bruciare la produzione di olive per il secondo anno di fila: evito di pensare a quello che sarebbe successo all’intero comparto.
In questi giorni ho scattato qualche foto all’oliveto di Baiardo: non rendono giustizia alla bellezza del luogo, ma danno l’idea del paradiso dove crescono i nostri olivi e dello sforzo biologico che stanno affrontando.
Panorama dell’oliveto di Bajardo durante la fioritura
Tra le foglie si vedono le mignole, i grappoli da cui pendono i fiorellini ancora chiusi.
La giusta quantità d’acqua è un fattore determinante per la fioritura degli olivi: troppa potrebbe ostacolare l’impollinazione e danneggiare i fiori, troppo poca ne impedisce lo sviluppo.
In collina il clima secco si può contrastare con l’irrigazione. In montagna è tutto più difficile: tra terreni scoscesi e terrazzamenti, bisogna fare affidamento a quello che manda il cielo.
Fortunatamente aprile si è chiuso con alcuni giorni di pioggia, che hanno una stagione che minacciava di ripetere il record negativo del 2021.
Oltre ai fattori climatici è importante l’apporto dell’uomo: poco prima della fioritura si opera una potatura non troppo profonda, e si somministra la giusta dose di concime. Poiché ai nostri ulivi diamo solo il meglio, utilizziamo un prodotto made in Modena.
Fioritura è un termine generico che descrive tutto il periodo che va dalla formazione del fiore a quando spuntano i frutti. Il gergo agricolo e quello botanico conoscono termini più precisi che descrivono le varie fasi della fioritura.
Mignolatura
La mignolatura è a fase iniziale della fioritura, quella in cui si formano le tipiche infiorescenze a forma di grappolo, detti mignole. Durante la mignolatura si iniziano a fare le predizioni sull’andamento della stagione olearia: banalmente tante mignole tanto olio.
La mignolatura si articola in tre momenti:
- emissione delle infiorescenze e comparsa dei diversi palchi dei bocci fiorali
- allungamento dell’infiorescenza, con i bocci fiorali di colore verde che iniziano a distanziarsi e rigonfiarsi
- fine dell’accrescimento dell’infiorescenza, visibile separazione della corolla del calice e cambiamento del colore dei bocci fiorali dal verde al biancastro
Antesi
La fase successiva è detta antesi: durante questo periodo i fiori sono completamente aperti e funzionali. E’ un momento delicato che coincide con l’impollinazione.
L’impollinazione dell’olivo è anemofila: avviene, cioè, attraverso il vento. Se le api dovessero sparire (speriamo mai), l’olio extravergine continuerebbe a non mancare. Purtroppo il vento non è un vettore di impollinazione molto efficace, e solo il 2-3% dei fiori si sviluppa in frutto.
L’antesi dell’olivo si articola in tre momenti:
- espansione della corolla che rende visibili le antere di colore giallo brillante; interessa circa il 25% dei fiori presenti
- completo distanziamento dei petali, allungamento degli stami e dello stilo che rende visibile lo stimma, piena deiscenza delle antere; lo sviluppo interessa il 50% dei fiori
- completo imbrunimento delle antere e loro distacco caduta dei petali; la fase interessa l’80% dei fiori
Allegagione
Dopo l’antesi c’è l’allegagione: questa è la fase in cui il fiore esaurisce la sua funzione e inizia a svilupparsi il frutto.
E’ caratterizzata dall’ingrossamento dell’ovario nella porzione calicina ancora persistente, presenza dello stimma imbrunito.
Da questo momento in poi inizieranno a comparire delle minuscole olive.
Ma questa è un’altra storia
Giovanni Abbo