Abbo va a Bajardo e recupera il frantoio più alto del mondo

Ago 2, 2021 | Bajardo, Olio di montagna, Taggiasco

Olio Abbo è un’impresa familiare che produce olio dal 1893: da allora siamo legati alla Liguria e in particolare alla Riviera di Ponente e all’entroterra imperiese.

Produciamo olio 100% italiano, proveniente anche da uliveti nel nord Italia, ma il nostro orgoglio è l’extravergine 100% Taggiasco, con cui aderiamo alla DOP Riviera Ligure – Riviera dei Fiori.

Il Taggiasco è un olio di alta qualità che può fregiarsi della denominazione di origine protetta solo seguendo un rigoroso disciplinare in fase di produzione, e che pertanto è soggetto a costante controllo da parte delle autorità.

Nonostante tutto c’era la possibilità di migliorarlo ancora un po’, portandolo in montagna. L’olio di montagna nasce dalle stesse cultivar che si usano in collina e in pianura, almeno quelle che si adattano meglio, come la varietà taggiasca, ma gode di tutti i vantaggi dell’alta quota.

Giovanni Abbo va alla ricerca dell’olio di montagna

Nel 2019 ho iniziato a esplorare l’entroterra di Ventimiglia, alla ricerca di un frantoio e di uliveti che fossero in quota: l’esplorazione è iniziata da Apricale, un piccolo borgo di 629 ab. appollaiato su un colle a 273 m. s.l.m. (ma con una campagna che sale fino a 1000 m.).

Veduta di Apricale

Veduta di Apricale

Qui ho conosciuto Davide, un giovane ulivicoltore apricalese interessato ad acquistare un nostro frantoio dismesso per ricollocarlo nel suo paese. Insieme abbiamo provato a ragionare in termini di partnership, ma purtroppo non siamo riusciti a individuare un sito adatto.

Tuttavia l’amicizia con Davide si è rivelata ugualmente preziosa: è lui che mi ha indirizzato verso Bajardo, minuscolo borgo a 910 m. s.l.m., interessandomi a un frantoio dismesso di proprietà del Comune.

L’informazione ha emozionato mio padre, che mi ha raccontato di come suo padre, il mio bisnonno, a fine Ottocento si arrampicava fino a Bajardo per comperare le olive migliori da molire nel suo frantoio.

Giovanni Abbo scopre il frantoio più alto del mondo

La notizia sembrava troppo bella: non solo, forse, avevo trovato il frantoio di montagna che stavo cercando, ma addirittura in un luogo che per la mia famiglia era ricco di significato.

Insieme a Enrico, brillante funzionario di Coldiretti di Ventimiglia, abbiamo ricostruito la storia del sito: il frantoio di Bajardo era stato aperto una decina di anni prima dall’allora sindaco Jole Littardi, proprietario di 2 ristoranti a Montecarlo e desideroso di valorizzare l’extravergine locale.

La visita alla struttura produttiva di via XX Settembre 59 è stata dirimente: sebbene il frantoio versasse in condizioni di abbandono e necessitasse di restauri, era perfetto per il progetto che avevo in mente: con i suoi oltre 900 m. di altitudine, verosimilmente è l’impianto più alto del mondo.

Trattandosi di un bene pubblico, ancorché semi abbandonato, era necessario che l’affido fosse messo a bando, e il beneficiario selezionato con procedura ad evidenza pubblica.

Il Comune di Bajardo è stato efficiente nel pubblicare il bando pubblico per l’affitto del frantoio: ai partecipanti era richiesto di assoggettarsi a tutta una serie di prescrizioni in merito a restauro, manutenzione e valorizzazione della struttura, e di avanzare la propria offerta in termini di canone annuo da corrispondere all’Ente locale.

Giovanni Abbo riattiva il frantoio più alto del mondo

Oliveto Abbo a Bajardo

Particolare dell’oliveto Abbo a Bajardo

Contemporaneamente, e indipendentemente dalla procedura di assegnazione del frantoio di Bajardo, ho cercato nelle campagne del piccolo centro ligure degli uliveti di varietà taggiasca da acquisire. Ho trovato diversi ettari in buone condizioni, sia per i terrazzamenti, che per la salute delle piante e ho iniziato a prendermene cura, insieme a manodopera locale.

Nel frattempo, con una buona offerta, mi sono aggiudicato la gestione del frantoio comunale, attivandomi subito per riportarlo in efficienza.

I risultati di tutti questi sforzi arriveranno a novembre 2021, quando dal frantoio di Bajardo uscirà per la prima volta l’extravergine Abbo prodotto solo con olive taggiasche cresciute in montagna.

Non abbiamo dubbi che il risultato sarà eccezionale, perché le olive taggiasche sono già eccellenti di loro, e la montagna non può che renderle ancora migliori.

La produzione sarà contenuta in quantità, meno di 900 lt.: per essere tra i primi a scoprire la novità olearia del 2021 iscriviti alla mailing list di Olio Abbo, sarai avvisato alla prima goccia.

Giovanni Abbo.